ISSN 2283-7558

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FINE LAVORI

FINE LAVORI

per il cantiere di San Giuseppe dei falegnami

redazione
pubblicato il 17/02/2021

Le attività di ricostruzione dopo il crollo della copertura di agosto 2018 e, le contemporanee opere di restauro eseguite sulla chiesa, sono davvero arrivate al termine.
Il percorso intrapreso al seguito del rovinoso evento di due anni fa è stato un percorso estremamente complesso ma estremamente veloce. Non è solo la tempistica a dirlo, i 28 mesi trascorsi da quell’agosto, ma è la natura di questo cantiere.
Dal crollo, alla messa in sicurezza dell’edificio, all’attività peritale e alle indagini avviate nell’immediato, e poi l’iter di predisposizione di un progetto e la sua rapidissima approvazione, e poi finalmente l’apertura di un cantiere edile, di restauro. Tutti questi passaggi si sono svolti in pochi mesi e il cancello di cantiere era già spalancato il 3 giungo 2019, solo 10 mesi dopo il crollo.

Da questo momento una seconda corsa, da poco terminata, e che ha visto impegnati figure di elevato profilo professionale, artigiani dalle indiscusse competenze e tanti soggetti che hanno dato il proprio supporto sulle tante sfaccettature di un lavoro solo apparentemente semplice.
Si, perché il restauro di questa chiesa porta il nome di un ampio gruppo di persone e non una singola o poche firme, è un lavoro corale risultato della convergenza di tante persone mosse dal desiderio di essere parte attiva di un processo collettivo.

Un ulteriore aspetto, e questo caro ai tecnici, è la complessità. Come in tutti i cantieri anche San Giuseppe dei Falegnami ha dovuto affrontare e risolvere tantissimi aspetti esecutivi, tanti dettagli tecnici e trovare tante soluzioni ad esigenze diverse. Ma qui è stato diverso. E’ stato diverso perché in questo cantiere si è operato avvalendosi delle più evolute conoscenze, metodologie e tecniche disponibili nel settore del restauro, cercando di fare sempre di più e meglio.

La copertura e il cassettonato, rovinosamente caduti a terra, sono stati gestiti con le metodologie affinate dopo gli eventi sismici più recenti per salvaguardare il patrimonio colpito; la copertura è stata ricostruita mantenendo le antiche capriate e con soluzioni strutturali evolute; le stratigrafie della copertura sono state definite nel rispetto dell’esistente e con materiali provenienti da una virtuosa filiera; il restauro del cassettonato e la ricostruzione della porzione mancante sono state eseguite secondo i più evoluti criteri del restauro e a fronte di decisioni condivise tra gli esperti coinvolti; tecniche e materiali sono stati selezionati con attenzione alla luce di uno dei principi ispiratori dell’intervento, quello dell’economia circolare che rispetta l’ambiente. E la Chiesa, infatti, è stata registrata come il primo edificio di culto certificato HB.

Questi sono solo alcuni degli aspetti interessanti che descrivono l’unicità di questo cantiere. Tanti esperti del settore, visitatori dell’attività in corso di esecuzione durante questi due anni, ritengono che San Giuseppe dei Falegnami rimarrà un caso esemplare, a cui si farà spesso riferimento in futuro come caso di buona pratica, risultato della convergenza dii tante specializzazioni eccellenti.

Attendiamo ora che la Chiesa possa essere riaperta al pubblico, anche in considerazione dell'emergenza sanitaria in atto. Intanto, si sistemano le panche e si riorganizza per poter riavviare anche le celebrazioni.