ISSN 2283-7558

Condividi su

RESTAURO DI INTONACI E PIETRE

RESTAURO DI INTONACI E PIETRE

I Belvedere Nord e Sud di Villa La Regina a Torino tra i restauri di Lithos Srl

redazione
pubblicato il 13/07/2020

Manufatti architettonici esposti in maniera prolungata agli agenti atmosferici e privi di interventi di manutenzione presentano problematiche importanti connesse a fenomeni biologici e infestanti oltre che di degrado delle superfici. L’articolo (in recuperoeconservazione_magazine160 - ISSN 2283-7558) racconta i restauri eseguiti ai Belvedere Nord e Sud e al Padiglione Solinghi appartenenti al complesso di Villa La Regina a Torino.

I restauri a Villa della Regina a Torino hanno riguardato i due Belvedere Nord e Sud e il Padiglione dei Solinghi, elementi architettonici e decorativi della villa che ornano lo splendido giardino seicentesco. Lo stato di degrado dei due Belvedere era caratterizzato da tutte queIle patologie direttamente imputabili all’esposizione prolungata agli agenti atmosferici ed alla mancanza di interventi di manutenzione per lunghi anni.
Il padiglione Solinghi presentava invece le forme di degrado che derivano principalmente da problematiche di umidità di risalita, anch’esse trascurate nei lunghi anni di abbandono.Gli interventi di restauro eseguiti hanno caratteristiche analoghe per i due Belvedere, laddove le pietre, gli intonaci e gli elementi decorativi presentavano degradi della medesima tipologia, mentre il Padiglione Solinghi è stato oggetto di un intervento mirato al fine di sanare le problematiche specifiche commesse all’umidità. Il Belvedere Nord, inoltre, presentava danni importanti alla struttura della scalinata arzialmente imputabili alla presenza di un’essenza arborea di grandi dimensioni che è stata abbattuta prima di procedere alla ricostruzione di alcuni elementi ed alla riparazione dei danni alle strutture.

CENNI STORICI
Villa della Regina è una villa torinese seicentesca che sorge in una zona collinare fuori dalla città. Edificata a metà del 1600 per volere del Cardinale Maurizio di Savoia, divenuto poi principe d’Oneglia,  passò alla moglie e fu poi destinata a dimora delle sovrane sabaude, da cui trasse il nome. Donata dai Savoia all’Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari italiani è iscritta dal 1997 alla Lista del patrimonio dell’umanità come pate del sito seriale UNESCO delle Residenze Sabaude.
La struttura, tipicamente seicentesca è incorniciata in un giardino all’italiana ad anfiteatro dove si trovano i Belvederi Nord e Sud ed il Padiglione Solinghi oggetto di intervento.