“L’improvviso cedimento di una capriata, per cause che si stanno accertando in sede giudiziaria, della seicentesca chiesa di San Giuseppe dei Falegnami in Roma, ha comportato il crollo d’una parte consistente della copertura e del sottostante soffitto ligneo decorato. […] Visitando ripetutamente il cantiere e discutendo progressivamente le soluzioni di progetto sviluppate e il loro indispensabile adattamento esecutivo, caso per caso, si è potuta trarre la netta impressione di un sapiente e raffinato coordinamento, di una progettazione, soprattutto strutturale in questa fase, colta e sensibile alle ragioni ed ai principi del moderno restauro criticamente e scientificamente inteso: il ‘minimo intervento’, che significa grande studio e approfondimento per fare poco e bene, solo quello che davvero si dimostra necessario, lasciando per quanto possibile in pace il vecchio monumento; la ‘reversibilità’, almeno potenziale, di quanto si opera; la sua ‘riconoscibilità’ a vista, come raccomandava Cesare Brandi, per non confondere le carte della storia, né oggi né in futuro; la ‘compatibilità’ chimico-fisica ma anche figurativa, di nuovo e antico, sì che essi possano convivere serenamente nel tempo integrandosi utilmente ed efficacemente. […]”
Giovanni Carbonara, Professore emerito di restauro architettonico, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

Il contributo del prof. G. Carbonara è parte dell’articolo dedicato alla sistemazione della copertura crollata della Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, cantiere raccontato attraverso una serie di articoli dedicati che seguono lo sviluppo del cantiere attualmente ancora in corso.

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