ISSN 2283-7558

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marzo2016

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L'EDITORIALE

LE FINESTRE DELL’ARCHISTAR

E’ legittimo rimuovere tutte le finestre in legno con preziose vetrate a piombo di un importante palazzo vincolato e sostituirle con nuove in alluminio anodizzato? E se invece di alluminio fosse PVC ? oppure ottone, sarebbe diverso?
Se ciò fosse possibile (e purtroppo lo è), ossia se il rinnovo forte e creativo del monumento storico fosse legittimo, analogamente ai serramenti si potrebbero rinnovare anche gli intonaci di calce e sabbia e rifarli con tinte inusuali blu o verde oppure con materiali diversi, ad esempio di resina che è molto di moda. Seguendo questa logica, che è fuori dalla manutenzione conservativa, cosa si opporrebbe a rivestire le ville storiche o i castelli con cappotti isolanti fatti di polistirolo e graffiato plastico? oppure al rinnovare il manto di tegole tradizionali con un bell’ondulato colorato o con una lamiera d’acciaio?



IL RESTAURO TIMIDO

La vita dei tetti e il castello visconteo di Pandino

Quando ci ricordiamo di un monumento, non ci viene mai in mente la sua copertura. In realtà non esiste una storia dell'architettura basata sui tetti. Tuttavia le coperture sono le parti più vere degli edifici. La loro bellezza è nuda, offerta a tutti, sussurrata a bassa voce a condizione di saperla vedere. I tetti sono il principale riparo degli edifici e ne garantiscono la conservazione ma spesso la loro manutenzione è scoraggiata da molti fattori. Così si è sperimentata nel Castello Visconteo di Pandino una vecchia tecnica innovativa che si avvale delle metodologie più avanzate assieme alla riscoperta dell'antico mestiere della manutenzione dei tetti. Risultato: coniugare la virtù della timidezza con il coraggio delle reti da trapezista.



PALAZZO BEVILACQUA–MASSARI

Restauro del polo museale di Ferrara fra progetti di ricerca e interventi post sisma 2012

L’importante complesso architettonico ferrarese, formato da Palazzo Bevilacqua-Massari e dall’adiacente palazzina Cavalieri di Malta, detta la “palazzina Bianca”, ospita alcuni fra i principali musei cittadini di Ferrara. Esso sorge all’interno dell’Addizione Erculea, il grande progetto urbanistico tardo-quattrocentesco operato, ingegnosamente, dall’architetto Biagio Rossetti. Data l’importanza culturale del complesso, è stato oggetto di studi e ricerche, anche precedentemente alle necessità impellenti dettate dal sisma del 2012, per comprenderne da un lato gli accadimenti storico-architettonici che hanno generato l’oggetto che si presenta a noi oggi, dall’altro per promuoverne azioni di recupero e rifunzionalizzazione, al fine di migliorare lo stato conservativo e gestionale del polo museale e valorizzarne gli aspetti compositivo-decorativi di uno dei più alti esempi di architettura tardo-quattrocentesca ferrarese. A seguito degli eventi sismici del maggio 2012, il complesso è stato dichiarato inagibile e svuotato di tutte le sue opere artistiche.



VENTILAZIONE NATURALE COME STRATEGIA PER LA RIDUZIONE DEL SURRISCALDAMENTO ESTIVO IN EDIFICI MONUMENTALI

Il caso del museo Vleeshuis ad Anversa (Belgio) _ PARTE SECONDA

La riduzione della domanda di energia e il miglioramento della qualità ambientale indoor degli edifici storici, specialmente se con funzione museale, pone una questione tecnico-scientifica con importanti opportunità nell’ottimizzazione della loro gestione. L’edilizia storica esistente non è sempre dotata di sistemi meccanici per il controllo della qualità microclimatica, e questa è fortemente correlata alle variazioni climatiche esterne oltre che al comportamento dinamico dell'involucro edilizio.
In questa seconda parte dell’articolo viene descritta la metodologia di simulazione CFD (Computational Fluid Dynamics) delle strategie di raffrescamento passivo introdotte nella prima parte e valutata l'efficacia della ventilazione naturale come strategia per la riduzione del surriscaldamento estivo in ambienti confinati.



FUND RAISING PER LA CHIESA DI S. AGATA NEL CARMINE A BERGAMO

Progetto di restauro e manutenzione programmata

Con il progetto di fund raising si è attivato un processo attraverso cui la parrocchia è stata  in grado di raccogliere i fondi necessari per mantenere il proprio patrimonio in buone condizioni. Lo stato di conservazione della chiesa era precario e l'architettura settecentesca aveva bisogno di un intervento di restauro generale e il potenziamento di tutti gli impianti.
Fasi di lavoro: progetto di fund raising, progetto di restauro, campagna di raccolta fondi, consolidamento strutturale, messa in sicurezza degli impianti elettrici, abbattimento delle barriere architettoniche, manutenzione del tetto, consolidamento volta, restauro di una cappella campione, restauro delle facciate e del campanile, realizzazione di un corso di formazione per la manutenzione programmata.