ISSN 2283-7558

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dmastrovito

Davide Mastrovito

Autore

Appassionato di fotografia, città e paesaggio. Laureato in Urbanistica al Politecnico di Milano, studente in Scienze geografiche all'Università degli Studi di Milano

rec 137

LA STORIA CHE SCOMPARE

Il caso della segnaletica murale della Seconda guerra mondiale

Tra gli intonaci ingrigiti dei muri, sui marmi non più lucidi dei palazzi storici è possibile a volte scorgere dei segni, sbiaditi, di cui la maggior parte di noi ignora ormai il significato. Tra le testimonianze storiche della Seconda guerra mondiale, quella delle iscrizioni di guerra è un capitolo quasi sempre dimenticato, nonostante la familiarità quotidiana e l'estrema importanza che queste scritte rivestivano in quei drammatici momenti.

rec 137

HISTORY THAT DISAPPEARS

The World War II ghost signs case

World War II has left a large number of testimonials on the stones and walls of our cities. Hydrant signs, directions of air raid shelters or safety exits appear on historical buildings in an infinity variety of solution, different from city to city, or also from street to street. This particular page of history is likely to disappear without a trace, due to the indifference and unawareness of people who ignore what these symbols are.



rec 127

IL PAESAGGIO DI ROMA

prima che diventasse la Roma che conosciamo

Due sono le immagini in grado di descrivere il paesaggio contemporaneo attorno Roma: quella di uno scenario progressivamente divorato dalla disordinata crescita della città e delle sue infrastrutture; quella più storica di un paesaggio ameno ancora dominato da ruderi e pini. Si può davvero ricondurre a quest'ultima l'immagine storica del paesaggio romano? O quello che vediamo è solo quanto resta di una sistemazione in realtà ben più recente?

rec 127

THE LANDSCAPE OF ROME

before becoming the contemporary Rome

There are two pictures able to describe the contemporary landscape around Rome: the picture of a landscape devoured by the city and its infrastructures; the classic image of the beautiful Italian landscape, marked by ruins and pines. How much of what we see it's really definable as the historical Roman landscape? How much rather is the result of a more recent idea of landscape?