ISSN 2283-7558

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Emma Tagliacollo

Autore

Architetto, membro del Consiglio Direttivo di DO.CO.MO.MO Italia e Segretario di IN/Arch Lazio, è esperta di pratiche urbane e ricercatrice indipendente specializzata nel patrimonio culturale; conduce la propria ricerca sui temi del moderno ed è autrice di contributi, anche video, sulle trasformazioni urbane e sulla valorizzazione dei beni culturali.

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Architetture educatrici

una breve rassegna

L’edificio scolastico accoglie la sfida del moderno in un continuo dialogo tra composizione architettonica e formazione del cittadino. Si propone una riflessione sugli edifici scolastici, luoghi in cui si intrecciano sia l’architettura sia la pedagogia e dunque l’educazione delle nuove generazioni, l’esito di ciò che siamo come cittadini e come comunità.

L’edificio scolastico è quel luogo della modernità misurato in cui impariamo a muoverci in uno spazio allo stesso tempo fisico e mentale. Per gli architetti del Novecento questa tematica è sempre stata rilevante, come risulta evidente dalla letteratura del ventennio fino agli anni ’60. Sono questi gli anni della sperimentazione e della ricerca, in cui possiamo riconoscere realizzazioni come quelle di Minnucci, di Quaroni e di Sacripanti, tutte tese a un progetto che superi il limite della costruzione dell’edificio stesso.

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Educational architectures

a short review

School building design welcomes the challenge of modernity in a continuous dialogue between architectural composition and education of the citizen. I propose a reflection on school buildings is always topical, because architecture and pedagogy – the education of the new generations, the outcome of what we are as citizens and community – meet there.

The school building is the place of modernity that is both measured and invisible, because it is forever in front of our eyes. In it, we learn to move in a space that is physical and mental at the same time.

For the architects of the 20th century, this theme has always been significant, as the literature from Italy’s fascist period until the 1960’s shows. These were the years of experimentation and research, to which figures such as Minnucci, Quaroni, and Sacripanti contributed with designs that aspired to exceed the limits of the building.