ISSN 2283-7558

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Alessandro Suppressa

Autore

Architetto, svolge attività professionale nel territorio pistoiese, realizzando opere nel restauro di beni monumentali

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Ritrovata identità sulle tracce della storia

Il restauro di Palazzo Vescovile a Pistoia

L'assetto delle facciate del palazzo vescovile di Pistoia, prima del restauro, risultava in condizioni di elevato degrado con gravi rischi per l'incolumità pubblica. Sulla facciata erano evidenti le tracce di serie di interventi, svolti prevalentemente nel secondo dopoguerra, non documentati e frutto di logiche operative improntate alla praticità. Queste opere avevano pesantemente mutato i connotati settecenteschi, ancora ben identificabili invece negli spazi interni del palazzo. La tinta che aveva opacizzato l'intero spartito, le ampie ricostruzioni di modellato eseguite in cemento oramai in fase di distacco avendo indebolito anche il retrostante labile supporto in pietra serena. La scelta che ha guidato l'intero intervento è stata quella di rimuovere le tracce (comunque ampiamente documentate) di tale prassi e ristabilire una coerenza tecnica – materica di ogni sua parte in grado di recuperare la valenza espressiva dell'ampio apparato decorativo.

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Rediscovered Identity on the trails of history

The restoration of bishop's Palace in Pistoia

The bishop's palace-front in Pistoia was seriously damaged  before the actual restoration and represented a threat to public safety.
Several evidences of previous restoring interventions were visible on the façade; they were carried out mainly in the Post-World War II Period and were based on practical convenience rather than on operating methods.
The eighteenth-century features, still visible in the internal spaces of the palace, were heavy altered on the façade by the former restoring attempts.
The color of the architectural parts was quite opaque and the several concrete repairs were falling off the wall; even the supporting thin sandstone was weakened.
The whole intervention, of which a large documentation is available, has therefore been planned to remove the trails of such an old-fashioned practice, and to restore the technic coherence of materials in every part of the front, in order to recover the expressive significance of this large architectural embellishments.
An inquiry has been made about the color of the few still legible original parts; samples have been tested in laboratory with the intent to replicate the tint according to the methods set out, in order for results to be coherent with the eighteenth-century features.
If the bishop's palace will be historically and artistically much more appreciated, this is due to the performance and professionalism of the construction staff. This palace has been given back to the artistic life of its own city where it was forgotten.



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TRAMANDARE IL SAPERE

Il restauro della Biblioteca dei Domenicani a Pistoia

Nei conventi domenicani le vicende delle biblioteche corrispondono spesso a quelle delle comunità che vi risiedono. L'Ordine fondato da san Domenico agli inizi del XIII secolo, di cui ricorre l'800° anniversario, ha vissuto sempre un rapporto fondamentale con i libri, importanti per lo studio quale componente essenziale per la predicazione.
La biblioteca è situata all'interno del complesso conventuale San Domenico di Pistoia che si articola con l'imponente mole della chiesa, i chiostri e l'ampio orto. Il convento ha costituito dagli inizi del XIII secolo un punto di riferimento essenziale per la vita religiosa e culturale della città. L'intervento che viene presentato riguarda il restauro e la messa a norma della sala deposito e della sala convegni, antico refettorio, con la realizzazione di sale di lettura aperte al pubblico e l'assetto sul quale si è intervenuti è quello scaturito dalla ristrutturazione del 1959 a seguito delle macerie della seconda guerra mondiale. Nonostante il grave danno subito a seguito del bombardamento, il fondo librario è stato progressivamente ricostituito, tanto da essere oggi stimato in circa 50.000 volumi.

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ENTRUST THE KNOWLEDGE

The restoration of Dominican library in Pistoia

The history of the libraries in Dominican convents often corresponds to that of the communities that live in them.
The Order, founded by Saint Dominic at the beginning of the 13th century thus celebrating its 800th anniversary, has always had an important relationship with books.
Books play a vital role as study is a fundamental component of religious teaching.
The library is inside the convent of Saint Dominic in Pistoia, which consists of the imposing Church, the cloisters and the big kitchen garden.
The convent has been an important centre for the religious and cultural life of the town since the early 13th century.
The works that we are presenting relate to the restoration and update to compliance standards of the repository and the conference room, what was the former refectory, the creation of reading rooms that will be open to the public.
The structure on which we have worked is the one following the restoration of 1959 to repair the damage caused during WWII.
Despite the severe damage caused by the bombing, the books stock has been gradually built up to reach the current size of about 50,000 volumes.
The opening of the renovated library is set for 1st April as part of the events of Pistoia Capitale della Cultura 2017 (Pistoia Capital of Culture 2017).



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CONSERVARE LE TRACCE DELLA STORIA

Il restauro dell’apparato lapideo di Palazzo dei Capitani della Montagna a Cutigliano

Il Palazzo dei Capitani della Montagna continua a rappresentare il fulcro intorno al quale si svolge il piccolo centro montano di Cutigliano in provincia di Pistoia. La mole chiusa e compatta dell'edificio, che rimanda ai palazzi pubblici sorti in Toscana durante i secoli XIII e XIV, nel corso del tempo è stata resa più articolata e meno austera dal progressivo inserimento degli stemmi dei Capitani che si sono succeduti nel governo di un'ampia parte della montagna pistoiese.
La policromia della terracotta, le variazioni stilistiche e cromatiche della pietra serena conferiscono alla facciata un valore narrativo a testimonianza della storia della cittadina e al contempo della sapienza artigianale dei vari laboratori artistici tradizionalmente operanti nell'area fiorentina e pistoiese.
Il restauro appena concluso ha rappresentato l'occasione per restituire integrità agli stemmi, oltre ad una ritrovata lettura di uno spartito architettonico che continua a comunicare e a catturare lo sguardo.

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PRESERVING TRACES OF HISTORY

The restoration works of the stone decorative elements of the “Palazzo dei Capitani” of the Pistoiese Mountains in Cutigliano

The “Palazzo dei Capitani” of the Pistoiese Mountains is still today the heart of the mountain village of Cutigliano, in the province of Pistoia. It was built at the end of the 14th century, as the residence of the Captain of the Pistoiese Mountains, a functionary appointed by the Florentine government and charged to rule the Pistoiese Mountains district.
In 1377 the delegates of the seven mountain communities met in Cutigliano and drew up a contract to buy the plot of land upon which the mansion was built. The closed and compact shape of the palace, that recalls the public buildings that sprang up in Tuscany during the 13th and 14th centuries, had been made less austere and more complex over time, by adding the blazons of the series of Captains who superseded each other in governing a large part of the Pistoiese Mountains.
They result in messy arrangement, as stratified, and often engraved with the name of the functionaries and the duration of their mandates. Some coats of arms have survived to this day in fragments, whereas a tampering with other elements was confirmed, because they aren't in their original positions anymore.
The terracotta polychromy, the stone stylistic and chromatic variants lend the facade a narrative power that recalls the hamlet history and, at the same time, the craftmanship of the art workshops peculiar to the territory of Florence and Pistoia.
The restoration works just concluded gave the opportunity to regain dignity of the blazons and a rediscovered reading of this architectural composition which is still able to communicate and catch the eye of passers-by.



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Oratorio del Ss. Crocifisso a Pistoia

Dettagli del restauro alla riscoperta di un gioiello del Settecento

Atmosfere barocche, polifonie di colori, uno spazio urbano ritrovato, stucchi, ornati e la storia di una delle più antiche famiglie di Pistoia, i Rutati, alla base di un’esperienza di restauro. Un piccolo Oratorio, eretto nell’adorazione del Crocifisso, racchiude, come un piccolo scrigno, una ricca iconografia delle tappe fondamentali della vita di Cristo e ripropone sulle facciate esterne la stessa ricchezza decorativa negli ornati e nella partizione geometrica. Anche la volta, sormontata da una copertura lignea, svela un piccolo spazio nascosto, un tempo utilizzato a colombaia dalle monache benedettine, testimonianza di momenti di vita quotidiana. Ma l’incuria ed il trascorrere del tempo offuscano il piccolo gioiello, appartato e dimenticato all’ombra del maestoso ex convento delle Monache da Sala. Il restauro appena concluso ha rappresentato l’occasione di una riscoperta oltre che la riqualificazione di uno spazio urbano all’interno del tessuto storico della città.

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The Holy Crucified Oratory

Restoration details to the discovery of a XVIII century jewel

Baroque atmosphere, polyphony of colors, an urban space refound, stuccoes, ornaments and the story of one of the oldest families of Pistoia, the Rutatis, at the base of a restoration experience. A small Oratory, erected in the adoration of Crucifix, contains, as a small treasure chest, a rich iconography of the milestones of Christ’s life and repeats, on the external walls the same decorative richness in the ornaments and in geometrical partition.