ISSN 2283-7558

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marzo2015

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L'EDITORIALE

100% !!

Prendendo spunto da una segnalazione arrivata in redazione, vorrei fare i miei personali complimenti al Signor Sindaco, all'Assessore ai lavori pubblici e al Rup del Comune di C.M. (ometto il nome perché potrebbe essere qualsiasi comune della Penisola) per come hanno condotto e gestito la “Procedura negoziata per servizi di progettazione (aggiornamento progetto definitivo, progetto esecutivo), direzione lavori di opere edili, strutturali ed impiantistiche, misura e contabilità, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed in fase di esecuzione, ed attività tecniche connesse finalizzata (...) all’insediamento di attività culturali orientate alla conoscenza diffusa del patrimonio storico-artistico lombardo" per il restauro e risanamento conservativo dell’ala nord di palazzo A. Il palazzo è un edificio vincolato e necessitava di opere architettoniche, strutturali, impiantistiche, con rilascio di Nulla Osta VVFF, Soprintendenza, ASL e aspetti relativi alla sicurezza. Il criterio di aggiudicazione? Il prezzo più basso!
Infatti, l'aggiudicazione è avvenuta con uno sconto del 100%. Si, centopercento!



IL RESTAURO TIMIDO

INTERSTIZI E PICCOLE COSE

Forse non ce ne siamo accorti ma ci sono spazi piccoli, discreti, timidi che possiedono qualcosa di speciale. Un non so che, un quasi niente che si oppone alla pienezza, al chiasso del mondo. Si tratta di piccoli luoghi che si nascondono a uno sguardo distratto ma che possiedono un grande valore. Queste cose sono difficili da apprezzare tuttavia lo sguardo del restauratore è allenato a scovare nel particolare, la sua capacità di osservazione è molto importante per potersi avvicinare a un oggetto per esaminarlo, per capirlo e per conservarlo.



FOCUS SOSTENIBILITA’

LA RIGENERAZIONE DELLA CITTA’

L’obiettivo primario di un’operazione di una rigenerazione del tessuto urbano è quello di coniugare l’efficienza delle soluzioni di riqualificazione energetica all’efficacia delle soluzioni di ricomposizione architettonica e di miglioramento della qualità di vita degli utenti.



INFRASTRUTTURE SENZA PAESAGGIO

Infrastrutture e paesaggio sembrano spesso in contrasto tra loro. Le prime sono considerate indispensabili per lo sviluppo di un territorio, ma appaiono come corpi estranei, con impatti che spesso alterano i caratteri dei paesaggi esistenti e attirano l'opposizione locale. Eppure, se il paesaggio è il modo in cui l'uomo trasforma il mondo, le infrastrutture hanno e possono avere un ruolo primario in questa opera di trasformazione. Recenti esempi del nostro paese, come l’alta velocità ferroviaria, mostrano quelle che sembrano infrastrutture senza paesaggio: raccontarne le caratteristiche e le criticità può allora servire a individuare nuove modalità di azione, che facciano tornare a dialogare infrastrutture e paesaggi tanto nel dibattito pubblico quanto negli interventi sul territorio.



IL RESTAURO DEL SEDILE NOBILIARE DI SAN LUIGI IN AVERSA

Restaurato il Sedile Nobiliare di San Luigi in Aversa, il più antico tra i Seggi Nobiliari conservati in Italia. Realizzato nel 1195 per volere dell'imperatore Enrico VI, e concesso alle famiglie dei cavalieri della contea di Aversa, il Sedile di San Luigi nel corso dei secoli è stato oggetto di notevoli trasformazioni; la facies pervenuta a oggi è quella risalente ai rifacimenti del 1692. Gli interventi hanno interessato in particolare il restauro degli elementi lapidei in piperno, il risanamento dell’estradosso dell’ambiente voltato con il conseguente recupero delle finiture delle vele, e l’installazione di un impianto di illuminazione architetturale per gli spazi esterni.



L’ARCHITETTURA WALSER IN VAL FORMAZZA

come espressione di una “scelta ambientale” di vita in alta quota

La colonizzazione delle Alpi da parte del popolo walser è uno dei più significativi esempi di adattamento alla vita in alta quota. L’architettura walser si riconosce facilmente per l’uso preponderante del legno e della pietra locali e ogni caratteristica morfologica costituisce una risposta alle difficoltà di un clima rigido e un territorio impervio. È lo specchio di una “scelta ambientale” di adattamento alle difficoltà della vita in alta quota, nel pieno rispetto e nella profonda conoscenza dell’ambiente alpino in cui questo popolo si è insediato.