ISSN 2283-7558

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143

settembreottobre2017

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L'EDITORIALE

La fiaba di Antropo è quella di tutti noi!

E’ una fiaba quella di Antropo che Paolo Torsello ci racconta per accompagnarci attraverso la storia dell’Uomo. E’ la fiaba di chi ha negli occhi l’interesse e l’intelligenza per osservare con quello che lui definisce stupore. Si pone infinite domande Antropo, che da un lato lo portano a capire e scoprire il mondo che lo circonda e dall’altro non arrivano necessariamente ad individuare delle risposte ma generano altre domande, in quel processo di crescita che fa diventare cultura l’esperienza.

The story of Antropo is the story of all of us!

The fairytale of Antropo, as recounted by Paolo Torsello, is a story that guides us through the history of mankind. The tale is for those with the vision, the interest and the intellect, to observe what he defines as astonishment. Antropo asks himself unlimited questions which, on the one hand, lead him to discover and understand the world around him but, on the other, have no absolute answers and generate further questions which leads to the growth of cultural experience.



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Disordine senza l'Ordine

... hanno risposto ...

Numerosi sono i riscontri arrivati in redazione in merito al tema dell’obbligatorietà di iscrizione agli Ordini Professionali a cui il nostro Direttore, prof. Cesare Feiffer, ha dedicato l’editoriale dello scorso numero di recuperoeconservazione_magazine.
Dopo il contributo del nostro Vicedirettore, ing. Alessandro Bozzetti, che nelle precedenti pagine ha rotto il ghiaccio e ha scritto per noi, riportiamo di seguito alcune fra le tante risposte pervenute e provenienti da figure autorevoli riconosciute nel nostro settore, tra cui Giovanni Carbonara, Enzo Siviero, Franco Laner ed altri.
Ringraziamo tutti per la partecipazione a questo ‘piccolo’ dibattito e speriamo che quanto pubblicato sia motivo di riflessione ulteriore sul tema, accrescendo in ciascun iscritto la consapevolezza di appartenenza al proprio Ordine, laddove numerosi colleghi indirizzano molta energia ed entusiasmo.



IL RESTAURO TIMIDO

L’industria più pesante: il turismo

Il turismo sta diventando la più importante industria del nuovo secolo. Tuttavia il turismo di massa comporta molti aspetti negativi nelle città che subiscono un pericoloso processo di trasformazione.

The heaviest industry: tourism

Tourism is becoming the most important industry of the new century. However, mass tourism has many negative aspects in cities that are undergoing a dangerous process of transformation.



da ALA ASSOARCHITETTI

Associazione Liberi Architetti

Fondata nel 1999, ALA è l’organizzazione dei progettisti liberi professionisti, maggiormente rappresentativa a livello nazionale, cha riunisce architetti, ingegneri civili edili, paesaggisti, pianificatori,
conservatori e designers liberi professionisti italiani.
ALA è riconosciuta dal Ministero del Lavoro e da numerose Amministrazioni regionali e locali, quale “parte sociale”, attraverso la Confederazione Italiana Libere Professioni, CONFPROFESSIONI, alla quale aderisce e che stipula il Contratto Nazionale Collettivo di Lavoro degli Studi Professionali.



da ASSORESTAURO

Associazione italiana per il restauro architettonico, artistico e urbano

E’ la prima associazione italiana tra i produttori di materiali, attrezzature e tecnologie, e i fornitori di servizi e imprese specializzate, nata nel 2005 per rappresentare il comparto nazionale del restauro e della conservazione del patrimonio materiale. Assorestauro è il punto di riferimento sia nazionale sia internazionale per chi voglia affacciarsi al mondo della conservazione italiana, intesa nel modo più ampio possibile, come sintesi delle svariate discipline che in esso convergono, delle professionalità specializzate, delle tecnologie e della crescente imprenditorialità. Un comparto che, se analizzato nel suo complesso, rappresenta una forte componente di mercato ed ha importanti ricadute nel settore turistico, dell’industria e del bio/edile.



da ARCo

Associazione per il Recupero del Costruito

L’ARCo è stata fondata il 6 marzo 1990 a Roma da alcuni dei migliori architetti e ingegneri, storici e restauratori italiani che hanno voluto concentrare pensiero e professione sul tema del recupero e del restauro del patrimonio architettonico storico percepito nella sua interezza di forma e di costruzione: architettura e materia come aspetti non separabili. E questo non soltanto in omaggio a una visione storico-critica del patrimonio che proprio in quegli anni si andava affermando, ma anche per esplorare ed esaminare i principi dell’arte di costruire premoderna al fine di proporre modalità di protezione dal rischio sismico specifiche per il patrimonio storico. Osservando i danni del terremoto del 1980 in Irpinia, alcuni dei futuri protagonisti dell’associazione avevano infatti precocemente capito quanto dannoso fosse stato l’inserimento di strutture rigide in cemento armato negli edifici storici costruiti in pietra, mattoni, legno e putrelle, con la pretesa di fortificarli.



BENI CULTURALI ECCLESIASTICI E IMPIANTI

Le soluzioni progettuali adottate alla chiesa di San Giovanni Battista a Treviso - Parte 2

Sulla base di un approccio metodologico inteso a (ri)attribuire al progetto di architettura la responsabilità etica della forma, ben lontana evidentemente dalla responsabilità tecnica che compete alle specifiche discipline (architettura, impianti, strutture, sicurezza, ecc.), l’intervento appena concluso al Battistero di Treviso, riscrivendo in termini architettonici il discorso impiantistico, configura una serie di soluzioni tecniche propedeutiche e funzionali al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene culturale ecclesiastico. Nella prima parte del testo, pubblicato in rec_magazine142, sono stati trattati i termini generali dell’intervento. Nella presente parte vengono illustrate le soluzioni progettuali realizzate.

Ecclesiastical cultural heritage and building system interventions

The design solutions adopted in the church of St. John the Baptist in Treviso - Part 2

Based on a methodological approach to (re)attribute to the architecture project the ethical responsibility of the form, far from obviously technical responsibility, competing for specific disciplines (architecture, building system, structures, security, etc.), the project concluded at the Battistero di Treviso, rewriting architectural terms the building system discourse, sets up a series of technical and functional solutions to the maintenance of integrity, functional efficiency and the identity of ecclesiastical cultural heritage. In the first part of the text, published in rec_magazine142, the general terms of the intervention were dealt with. This section describes the project design solutions.



CASTELLO ORSINI ODESCALCHI DI BRACCIANO

Progetto di ricerca e prime ipotesi interpretative - Parte 1

Il castello Orsini Odescalchi di Bracciano (Roma), che conserva parte degli elementi del XV e del XVI secolo, si presenta come un manufatto di grande qualità architettonica e artistica e di particolare interesse storico. Sebbene il castello sia descritto in numerose pubblicazioni non esistono su di esso studi recenti. Sulla base di questa constatazione è stata avviata dal Comune di Bracciano e dalla “Sapienza” Università di Roma, con la disponibilità della proprietà Odescalchi, una ricerca che intende indagare la storia del monumento anche con il supporto di un nuovo completo rilievo architettonico, realizzato dall’Università con la tecnica dello scanner laser. Il presente contributo riporta il risultato della lettura critica della bibliografia esistente, a partire dall’Ottocento, e delle preliminari osservazioni condotte sul monumento, che hanno permesso di contestualizzare, alla luce degli ultimi studi, le tesi dei vari autori sulla fase rinascimentale, anticipando alcune preliminari ipotesi interpretative.

The Orsini-Odescalchi castle in Bracciano

Research project and first interpretative hypotheses - Part 1

The Orsini-Odescalchi castle in Bracciano (Rome), which retains some of the elements of the XV and XVI century, is an artifact of great architectural and artistic quality and of particular historical interest. Although the castle is described in numerous publications there aren’t recent studies on it. Based on this finding, the Town hall of Bracciano and the "Sapienza" University of Rome started a research with the availability of the Odescalchi property. They intend to investigate the history of the monument, also with the support of a new full architectural survey realized by University with laser scanner technology. This contribution reflects the result of the critical reading of the existing bibliography from the nineteenth century and of the preliminary observations made on the monument. They allowed to contextualize, in light of recent studies, the theses of the various authors on the Renaissance period, anticipating some preliminary interpretative hypotheses.



La tabicada: tradizione e innovazione nella realizzazione di volte

La Sagrada Familia di Antoni Gaudì a Barcellona

La Sagrada Familia di Antoni Gaudì a Barcellona è un esempio di architettura unica al mondo non solo per quanto riguarda l’originalità del suo stile.
Tradizione e innovazione è il binomio intorno a cui ruota la realizzazione di questa grandiosa opera. Materiali e tecniche costruttive tradizionali trovano spazio in un contesto in cui l’innovazione e la sperimentazione sono continue. Se agli inizi del 1900 Antoni Gaudì utilizzò innovativi archi parabolici e torri svettanti e accanto ad essi recuperò la ‘bòveda tapicada’ di tradizione catalana in una forma rivisitata, oggi quest’ultima diviene ‘tabicada armata’, soluzione che impiega materiali GFRP per prestazioni strutturali più performanti.
Tipologia di rinforzo analoga è stata utilizzata anche a L’Aquila nell’ambito dei lavori di restauro e consolidamento di Palazzo Pica Alfieri, edificio danneggiato a seguito del sisma del 2009, come descritto nell’articolo che segue “La tecnica tabicada armata per il recupero di volte in folio” di A.Borri, G.Castori, M.Corradi, R.Sisti.

Tabicada Voults: between tradition and innovation

The Sagrada Familia of Antoni Gaudi in Barcelona

The Sagrada Familia designed by the catalan architect Antoni Gaudi is a real example of unique and original style that  combines tradition and innovation. Conventional construction materials and techniques find space in a context where innovation and experimentation are ongoing. In the early 1900 Antoni Gaudì used revolutionary parabolic arches and towers, and next to them he recovered the 'bòveda tapicada' of Catalan tradition in a revised form;  today the latter becomes 'reinforced tabicada', a solution that uses GFRP materials for higher structural performance.
A similar reinforcement technique has been used for the restoration and consolidation of Palazzo Pica Alfieri in L’Aquila damaged by the earthquake of 2009, as described in the following article: "The reinforced tabicada technique of in folio vaults "by A. Borri, G. Castelli, M. Corradi, R.Sisti



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LA TECNICA TABICADA ARMATA PER IL RECUPERO DI VOLTE IN FOLIO

L’articolo raccoglie le esperienze condotte sulla tecnica di intervento denominata “tabicada armata” per il recupero delle volte in folio portanti. L’intervento costituisce un’attualizzazione di una tradizionale tecnica costruttiva catalana, la tecnica tabicada, e consiste nel sovrapporre al primo corso di laterizi un secondo (ed eventualmente un terzo) con giunti sfalsati nelle due direzioni e frapponendo fra gli strati una rete preformata in fibra di vetro immersa in una matrice di malta idraulica.

REINFORCEMENT OF THIN MASONRY VAULTS WITH GFRP GRIDS

Palazzo Pica Alfieri is one the most important buildings damaged by the 2009 L’Aquila earthquake. Splendid ancient frescoes decorate the vaulted ceilings of the building, now under restoration. Most of the vaults are made by thin brick tiles and will be retrofitted using the method known as “GFRP reinforced Catalan vault”, recently proposed by the authors (Borri. A., Castori G., Corradi M., Vetturini, R., 2013) (Borri, A., Castori, G., Corradi, M., 2014).
This paper includes a preliminary analysis of the building, of its history and of the damage produced by the 2009 earthquake. Details of the damage of the vaulted ceilings will be given. A new application of the reinforcement method will be justified and presented which can be applied on large thin vaults. The reinforcement procedures and critical points will be also contained and discussed within this paper.

 



UMIDITA’ DI RISALITA CAPILLARE

Analisi e soluzioni per il risanamento di murature

L’articolo affronta la problematica dell’umidità di risalita nelle murature e mette in evidenza come il fenomeno sia connesso alla presenza di un differenziale di potenziale elettrico. Viene illustrato un sistema non invasivo basato su una tecnologia che consente l’asciugatura delle murature in maniera permanente basandosi su un preciso principio di tipo fisico: invertendo il flusso delle molecole di acqua, il processo di deumidificazione avviene in modo naturale.

CAPILLARY ASCENSION HUMIDITY

Analysis and solutions for the rehabilitation of walls

The article addresses the problem of rising mud in masonry and highlights how the phenomenon is related to the presence of an electrical potential. A non-invasive system based on a technology that allows the drying of masonry permanently based on a precise physical principle: reversing the use of water molecules, the process of dehumidification takes place naturally.



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DALLE PAGINE DI CARTA

Quartiere Coppedè a Roma

Il restauro negato tra ripristino e ricostruzione

Le immagini recenti del quartiere Coppedè di Roma, come pure di molti edifici liberty, ci mostrano opere nella maggior parte dei casi accuratamente rimesse a nuovo, soprattutto, ma non solo, per quanto riguarda le facciate, in cui prevale la volontà di voler ricondurre ai veri o presunti colori originali le superfici. Purtroppo, al di là delle intenzioni, questo modo di procedere rivela in realtà una scarsa attenzione conservativa ed una pratica di restauro responsabile, in vari casi, dell’irrimediabile danneggiamento delle opere oggetto d’intervento. I cosiddetti cementi decorativi, le vetrate policrome, le maioliche, i ferri battuti e gli stucchi sono i materiali che maggiormente caratterizzano l’esuberante decorazione naturalistica dell’architettura del periodo Liberty. Sono i cementi decorativi a costituire uno degli aspetti più innovativi collegati al periodo, soprattutto in rapporto al vivo dibattito attorno ai temi dell’arte e dell’industria.
Articolo tratto da recuperoeconservazione 93/2010

Quartiere Coppedè in Rome

Denying Restoration between Recovery and Reconstruction

Materials which mainly characterize the exuberant decoration of the architecture of nature are called Nouveau decorative concrete, the stained glass, majolica, wrought iron and stucco. There are few specific research and even less about the technological and scientific insights, designed to investigate materials, manner of execution, precautions regarding finishes, the colors of the bodies, the implementation and so on. Early studies conducted by Gino Coppedè the neighborhood of via Tagliamento date back to 1907 and in ’27 the neighborhood was almost entirely built even if substantial changes were made to the general plan at the end of the work could be counted within the 10 district buildings, 18 villas and 7 intensive manufactured, for a total of almost 11 million ft^3 and 3.000 habitable rooms. The recent compromise of the quarter, primarily related to the last ten years, in some cases has led to the disappearance of original elements, especially with regard to fixtures and decorations, flattened when not permanently lost. The reasons which led the residents to take steps to avoid such a “mess” created by a sense of place, by an understanding of current historical and aesthetic values, as well as an assessment of the economic loss of property value, the inevitable consequence Recovery intervention.